Tizio, chiamato all’eredità per la perdita del proprio padre Caio, si apprestava a svolgere tutti gli adempimenti propedeutici alla presentazione della dichiarazione di successione (es. atto notorio, richieste dichiarazioni di credito bancarie e postali etc.) nel mentre però, con gran meraviglia, veniva a sapere che poteva evitare tutto questo, l’Agenzia Entrate infatti…
Cosa succede quando si apre una successione?
Quando una persona decede, i beni di sua proprietà vengono trasferiti agli eredi. Ciò solitamente comporta l’onere di presentare all’Erario la cd. dichiarazione di successione, dando visione dell’intero asse ereditario con il calcolo del relativo ammontare.
Chi deve presentare la successione?
Alla presentazione della dichiarazione di successione sono tenuti i seguenti soggetti:
- chiamati all’eredità
- legatari e loro rappresentanti
- immessi nel possesso dei beni ereditari
- amministratori dell’eredità
- curatori dell’eredità giacente
- esecutori testamentari
Detti soggetti devono procedere entro dodici mesi dall’apertura della successione (ovvero dalla data di decesso del de cuius) pena l’irrogazione di sanzioni amministrative erariali.
Quali sono le imposte da pagare?
Due sono le tipologie di imposte con cui i chiamati all’eredità si trovano ad avere a che fare:
- imposte immobiliari. Si tratta di quelle imposte (riassumibili in: imposta ipotecaria, imposta catastale, tassa ipotecaria, imposta bollo e tributi speciali) che colpiscono gli immobili (case e terreni) caduti in successione. Sono imposte che vengono prelevate al momento dell’invio telematico della dichiarazione di successione direttamente dal conto corrente di uno degli eredi (cd. “erede dichiarante”);
- imposta di successione. E’ quell’imposta che viene autoliquidata dall’Agenzia delle Entrate (entro il termine massimo di 3 anni) qualora l’eredità relitta del defunto non solo sia comprensiva, oltreché di immobili, anche da denaro, obbligazioni e crediti, ma superi – a seconda della tipologia di chiamato e del grado di parentela – gli scaglioni attualmente previsti dal D.lgs 346/1990 e oscillanti tra il 4 e l’8%
Come non pagare?
Non sempre è obbligatorio presentare la dichiarazione di successione e pagare le relative imposte. Nello specifico, tale obbligo non sussiste quando:
- Il valore dell’asse ereditario non supera i 100.000 euro;
- L’eredità non include beni immobili o diritti reali immobiliari;
- L’eredità è stata devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto.
Per quanto riguarda infine l’imposta di successione è da ricordare che tale tributo non si paga in caso di mancato superamento degli anzidetti scaglioni che, in caso di portatori di handicap, riconosciuti grave ex lege 104/1992, è fissato in Euro 1.500.000.