Parte sotto una buona stella la rinnovata partnership tra HOMELYFE e l’Associazione Piccoli Proprietari di Case, sede di Milano Scarlatti, con la stipula del primo contratto di locazione a canone concordato nel territorio milanese.
Di cosa si tratta?
L’affitto a canone concordato è un tipo di locazione che agevola sia inquilini che proprietari offrendo ai primi prezzi calmierati e supportando i secondi con agevolazioni fiscali quali la cedolare secca al 10% e la riduzione dell’IMU e della base imponibile per l’IRPEF e l’imposta di registro.
Dove è stato siglato il contratto?
Nel territorio Milanese e precisamente nel Comune di Legnano, storica cittadina sita nel comparto nord ovest della Città Metropolitana. Si tratta di un Comune che, nonostante l’emergenza abitativa già nel 2018 vantava solo 59 appartamenti affittati a canone concordato contro i 5000 disponibili, cioè uno su cento tra quelli sfitti che secondo uno studio della Cisl (datato ormai 2012) erano stati censiti in città.
Perché solo ora il canone concordato?
A Legnano (così come in gran parte della provincia nord-ovest di Milano) l’emergenza dura in realtà da anni! Qualità della vita e facilità di accesso a Milano hanno reso sempre più oneroso il prendere casa in città. Anche ora che l’offerta tante volte supera la domanda, i prezzi degli affitti non accennano a diminuire.
Il fatto è che fino ad oggi molti non sapevano dell’esistenza del canone concordato oppure – pur sapendo – continuavano a pagare di più pur di non incorrere nello stressante iter burocratico che riguarda il contratto in argomento. Richiesta della documentazione necessaria ai Comuni interessati, calcoli complessi e attestazioni da richiedere ai sindacati dei Proprietari e Inquilini hanno reso sempre macchinoso il ricorso alla figura in oggetto.
Il risultato? C’erano persone che continuavano ad avere bisogno di una casa, e case che continuavano a rimanere vuote. Il tutto nonostante l’esistenza di strumenti per rendere tutti contenti.
Obiettivi da raggiungere? HOMELYFE e APPC intendono operare per un sempre maggior snellimento degli iter burocratici connessi al canone concordato rendendo il più agevole possibile ai più l’accesso a questa figura contrattuale e alle numerose agevolazioni fiscali e non alla stessa connesse.