Passaggio generazionale

Passaggio generazionale

Che cosa significa?

Il passaggio generazionale è un fenomeno piuttosto comune e di estrema attualità che rappresenta uno dei momenti più delicati nella vita di persone e aziende. Quando si parla di passaggio generazionale si pongono infatti spesso in contrasto fra loro sia esigenze familiari e personali sia necessità gestionali e patrimoniali. Proprio per questo è necessario adottare per tempo un “piano di successione”, stabilire quali sono le varie fasi da affrontare e adottare tutti gli strumenti idonei a facilitare il passaggio. Un intervento preventivo è quindi fondamentale!

Come agevolarlo?

Diversi sono gli strumenti a cui puoi far ricorso per gestire questa delicata fase di transizione. Tutti, comunque, ben si prestano allo scopo ultimo, e cioè: riduzione degli eventuali pregiudizi legati al ricambio di generazione al vertice dell’azienda e/o del patrimonio familiare.

Tra i detti strumenti si possono annoverare a mero titolo di esempio:

a) Donazione di nuda proprietà

Tale istituto, espressamente previsto dal legislatore, attribuisce al fondatore la possibilità di donare la proprietà dell’azienda o del suo patrimonio ai successori designati, riservandosi tuttavia il diritto di usufrutto.
Si determina così un primo accesso degli eredi nell’attività di impresa e/o nel patrimonio del donante il quale, tuttavia, resta presente in qualità di gestore degli stessi.

b) trust

Istituto di origine anglosassone, applicabile in Italia in virtù della Convenzione dell’Aja del 1° luglio 1985, recepita dalla L. n. 364/1989 e la cui validità è stata definitivamente riconosciuta dalla giurisprudenza.
Attraverso il trust un soggetto (disponente o settlor) affida un patrimonio (c.d. Trust fund) ad un altro soggetto (fiduciario o trustee) affinché, sulla base di quanto istituito nell’atto di Trust, quest’ultimo lo gestisca per il raggiungimento di determinati scopi e a beneficio di uno o più soggetti beneficiari (beneficiaries), ai quali dovrà essere ritrasferito al termine del periodo indicato nell’atto costitutivo del Trust. Il trust consente quindi di tutelare determinati beni affidandoli ad un altro soggetto, che ha l’incarico di gestirli.
È uno strumento molto utile ai fini del passaggio generazionale. E ciò soprattutto nei seguenti casi:

Premorienza del disponente
Si tratta del caso in cui il disponente (o “settlor”) muore prima che i suoi eredi siano pronti, magari per ragioni anagrafiche, alla gestione aziendale o patrimoniale.

Deriva generazionale
Si tratta del caso in cui lil disponente ha più eredi ma non tutti sono interessati alla gestione (soprattutto dell’azienda). Tramite questo istituto, si vogliono evitare conflitti familiari potenzialmente destabilizzanti la direzione dell’azienda o l’amministrazione del patrimonio.

c) Comunione indivisa di quote

Strumento utile soprattutto in ambito aziendale. Qui il titolare originario crea una comunione con i suoi eredi, favorendo così anche l’adozione di decisioni comuni e consentendo agli stessi il graduale inserimento all’interno della compagine sociale.

d) Patto di famiglia

Altro istituto rilevante ai fini del passaggio generazionale di un’azienda familiare. si tratta, infatti, di un contratto con cui il fondatore di un’impresa trasferisce, in tutto o in parte, l’azienda o le proprie quote ad uno o più discendenti, garantendo la tutela dei futuri legittimari. Il patto di famiglia deve essere concluso per atto pubblico (quindi tramite un notaio) e ad esso devono partecipare il coniuge del titolare e tutti coloro che sarebbero legittimari se in quel momento si aprisse la successione. Ai legittimari è dovuta, da parte degli assegnatari dell’azienda o delle partecipazioni societarie, la liquidazione degli importi corrispondenti al valore delle quote di legittima, mediante il pagamento di una somma o l’attribuzione di beni in natura (sempre che i legittimari stessi non vi rinuncino).

e) Holding familiare

L’utilizzo di una holding di famiglia può agevolare il passaggio generazionale delle imprese. Si pensi, ad esempio, al caso in cui il fondatore detenga partecipazioni in diverse società. Qui, infatti, il raggruppamento in una holding può risultare opportuno per varie ragioni. E precisamente:

  • attribuzione delle partecipazioni a ciascun erede con previsione di strumenti che consentono di attribuire un maggior potere gestionale ad alcuni di questi mentre un maggior diritto agli utili ad altri;
  • riduzione del rischio di effetti negativi sulla gestione delle società operative;
  • perdita, da parte degli eredi, del diritto di esercitare singolarmente le iniziative societarie;
  • nel caso di cessione totale o parziale a terzi (ivi comprese operazioni con fondi di private equity o di quotazione) la gestione della trattativa viene effettuata da un solo soggetto (la holding) e non da tanti soggetti (gli eredi), rendendo più efficienti i rapporti con l’acquirente.

f) Società semplice

La società semplice può essere utilizzata come “cassaforte” di famiglia ove l’oggetto sociale, ad esempio, consista nel semplice godimento dei beni immobili. In sostanza, il capo famiglia potrebbe amministrare il patrimonio complessivo proprio e dei propri congiunti o farlo amministrare godendosi le rendite ricevute.

g) Testamento

Questo strumento consente di gestire efficacemente il passaggio generazionale della propria ricchezza e, se ben costruito, permette di realizzare una visione d’insieme dell’intero patrimonio.
I suoi vantaggi sono:

  • è sempre revocabile dal testatore prima della sua morte
  • assume efficacia solo dopo la morte del testatore
  • consente di gestire meglio le situazioni familiari complesse
  • presenta bassi costi in quanto al momento della sua redazione non viene richiesta nessuna imposta essendo tutto posticipato al momento dell’apertura della successione

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