A seguito del decesso di Tizio, gli unici eredi Caio, Mevio e Sempronio si erano trovati contitolari di tutti i beni originariamente appartenenti de cuius. Nell’intento di determinare precisamente le proprie quote, essi avevano deciso di dividersi l’eredità. Certo tra notaio e giudice la scelta era ardua. Quanti costi! Ah se solo avessero saputo che…
Comunione di eredi
Quando più coeredi accettano un’eredità si verifica una specifico tipo di comunione ordinaria denominata “comunione ereditaria”. Questa si caratterizzata per la contitolarità di tutti i partecipanti nelle posizioni attive e passive comprese nell’asse ereditario. I coeredi, infatti, come rispondono in via generale proporzionalmente dei debiti ereditari (con diritto di rivalsa per chi paga nei confronti degli altri) così subentrano nei crediti del defunto.
I crediti relitti, tuttavia, non vengono ripartiti in quota parte tra i coeredi ma entrano nella comunione ereditaria. Talché il singolo può domandare tanto la soddisfazione dell’intero credito comune quanto della parte proporzionale alla sua quota; il tutto senza necessità di coinvolgimento degli altri contitolari.
Come dividere
La comunione ereditaria può sciogliersi solo mediante divisione ereditaria. Grazie a tale strumento ogni coerede diventa titolare esclusivo dei determinati beni ereditati per la quota ideale a lui assegnata. Vi sono tre tipologie di divisione ereditaria. E precisamente:
- contrattuale, quando si realizza in base ad un accordo tra i coeredi;
- giudiziale, quando in mancanza di un accordo, si realizza per mezzo del ricorso degli interessati alla competente autorità giudiziaria;
- testamentaria, quando viene determinata dal medesimo testatore.
Come risparmiare
Dividere l’eredità, soprattutto quando ci sono immobili, può rivelarsi particolarmente costoso. Stima della massa ereditaria, formazione delle porzioni secondo le quote di spettanza e notaio sono solo alcune delle spese cui solitamente devono andare incontro i coeredi. Un modo per ridurre i costi però esiste! Si tratta cioè di procedere alla divisione ereditaria prima del decesso dell’originario titolare dei beni; il tutto mediante disposizione testamentaria.
Il testamento infatti è un ottimo strumento che, con una corretta pianificazione, consente al testatore di dividere a monte il proprio patrimonio autodefinendo le quote di spettanza di ciascun interessato; il tutto mediante fasci di assegnazioni di beni già determinati. Così facendo, al momento dell’apertura della successione, i coeredi non avranno più necessità di ricorrere a dispendiose ed ulteriori soluzioni tanto negoziali quanto giudiziali. Ognuno di essi si troverà invero già apporzionato di specifici beni (mobili e/o immobili) secondo la rispettiva quota di spettanza.